15 Aug Antidolorifici e Analgesici: Guida Completa
In un tipo di tecnica di distrazione, nel momento in cui avvertono dolore, le persone possono imparare a immaginare di trovarsi in un luogo calmo e confortevole (come un’amaca o una spiaggia). I soggetti possono rispondere a un antidepressivo e non ad altri, quindi a volte i medici tentano alcuni farmaci fino a quando non ne viene individuato uno efficace. (, incluse duloxetina, venlafaxina e milnacipran) possono avere meno effetti collaterali che limitano la quantità di farmaco che può essere assunta.
Inibendo la produzione di prostaglandine, i FANS non selettivi impattano negativamente sulla mucosa gastrica con un effetto gastrolesivo. I FANS hanno un effetto antiinfiammatorio, analgesico ed antipiretico, tutti relativi alla loro interazione con la cascata dell’acido arachidonico. L’acido arachidonico è una molecola presente nelle membrane delle nostre cellule che grazie ad un enzima, chiamato ciclossigenasi o COX, viene trasformato in prostaglandine. Queste sono le vere responsabili dell’attivazione della infiammazione, dell’aumento della temperatura corporea e della percezione del dolore. Con questo termine viene indicato un gruppo eterogeneo di farmaci, diversi per struttura e meccanismo d’azione, che vengono impiegati nel dolore cronico. Tali sostanze vengono definite anche analgesici oppioidi, analgesici maggiori, narcotici, morfinosimili e da sempre sono conosciuti come gli analgesici più potenti utilizzati nel trattamento di quei dolori di intensità moderata e grave.
- Gli antinfiammatori sono tra i farmaci più utilizzati contro il dolore, anche senza ricetta medica.
- Il prurito provocato dagli oppioidi può essere alleviato da antistaminici come la difenidramina, assunta per via orale o somministrata per via endovenosa.
- Spesso, i farmaci da banco hanno dosaggi inferiori rispetto ai preparati con prescrizione obbligatoria.
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Quelli di introduzione più recente, invece, agiscono soltanto su COX-2, che è principalmente coinvolto nella risposta infiammatoria periferica. Questa caratteristica li rende preferibili in caso di uso prolungato o nei pazienti sensibili a livello gastrico perché l’inibizione della COX1, specie se prolungata, può portare alla comparsa di disturbi a carico dell’apparato digerente con insorgenza di nausea, vomito e bruciori gastrici. Che siano assunti per bocca o localmente, il meccanismo alla base del loro effetto terapeutico non cambia. Proprio perché si tratta di farmaci particolari si sottintende la richiesta specifica del medico, che sceglierà, a seconda del tipo di paziente, il farmaco antinfiammatorio specifico per ciascuno. Non bisogna utilizzare questi farmaci in maniera autonoma, proprio perché è giusto differenziare il tutto a seconda delle patologie concomitanti, delle allergie o delle terapie in concomitanza. Per sfruttarne al meglio le proprietà, nel corso degli anni, per ciascuno dei diversi principi attivi sono state sviluppate molteplici formulazioni che ne consentono un uso ottimale in relazione al problema di salute che deve essere gestito.
Cosa prendere al posto degli antidolorifici?
L’essere presi carico dal Nefrologo riduce il ricorso ai FANS per i pazienti CKD ed aumenta l’impiego di analgesici alternativi . La maggior parte dei FANS sono composti acidi con biodisponibilità relativamente alta, elevato legame alle proteine plasmatiche e con metabolismo prevalentemente epatico, sebbene sia riportata una glicuronazione a livello renale per alcuni principi farmacologici (es. naprossene, ibuprofene, ketoprofene) . Al nefrologo esperto compete quindi la responsabile formazione sull’approccio non semplicistico e fai-da-te della terapia antalgica nei soggetti anziani ad alto rischio renale. Humanitas Mirasole SpA oltre ai cookie indispensabili al funzionamento del Sito, utilizza, previo Suo consenso, cookie anche di Terze Parti per raccogliere informazioni statistiche sulla navigazione del sito e per mostrarLe messaggi pubblicitari personalizzati e in linea con le Sue preferenze.
Antinfiammatori
L’uso prolungato di alcuni antidolorifici della famiglia dei FANS, farmaci antinfiammatori non steroidei, è associato a un aumento del rischio di eventi vascolari quali infarto, ictus e morte per eventi cardiovascolari. Sono questi i risultati di una importante meta-analisi pubblicata sulla rivista The Lancet, nella quale si sottolinea l’importanza di scegliere in modo ragionato una terapia di lunga durata con FANS. Gli studi clinici e l’utilizzo dei FANS selettivi nella pratica clinica hanno mostrato che questi farmaci possono avere effetti negativi sul sistema cardiovascolare. In particolare, sono stati associati con un rischio più elevato di sviluppare ictus e infarto acuto del miocardio a causa dello squilibrio che si viene a creare tra le prostacicline (la cui produzione è stimolata dalla COX-2) e i trombossani (la cui produzione è stimolata dalla COX-1). Le prostacicline hanno un’azione vasodilatatoria mentre i trombossani sono vasocostrittori e promuovono la formazione di trombi, evento particolarmente problematico nei pazienti affetti da aterosclerosi. Infatti, il processo aterosclerotico causa un aumento della produzione di trombossano e il ruolo della COX-2 diventa molto importante con la produzione di prostaciclina che previene la formazione di trombi nei vasi sanguigni.
FANS: Effetti Indesiderati e Controindicazioni
Se non si è sicuri che un farmaco che si sta assumendo possa essere preso insieme ai FANS, leggere il foglietto illustrativo, o chiedere al medico o al farmacista. Se utilizzati in modo competente e con dosaggi appropriati, possono essere usati anche per periodi molto prolungati, senza complicanze e danni su organi e apparati. 4) Effetto anticoagulante per inibizione della sintesi dei trombossani piastrinici che hanno lo scopo di favorire steroidi prezzo la coagulazione ematica. Le prostaglandine elevano il punto di equilibrio della temperatura corporea, che ha sede nell’ipotalamo. La mexiletina, usata per trattare le aritmie cardiache, talvolta viene impiegata nel dolore neuropatico. Utilizzate per trattare il dolore sono adeguate anche per trattare la depressione o l’ansia, se presenti. Per diversione s’intende la vendita o la somministrazione di un farmaco prescritto ad altri.
In genere, però, anche in questi casi, effetti collaterali di una certa importanza non riguardano chi assume FANS a dosaggio medio-basso, in modo occasionale, per uno o pochi giorni, ma soltanto chi deve farne un uso protratto e/o a dosaggi medio-alti per il trattamento di condizioni infiammatorie severe o croniche. Alcuni antinfiammatori possono dare reazioni imprevedibili con altri farmaci, sia per interazioni con il meccanismo d’azione che per un aumento del rischio di effetti collaterali. Oltre all’azione antiflogistica, analgesica e antipiretica per cui l’acido acetilsalicilico viene largamente impiegato, esso si è rivelato utile – ai giusti dosaggi – anche nel trattamento di altre malattie e nella prevenzione della formazione di coaguli di sangue in pazienti a rischio di eventi cardiovascolari. Vista quest’attività antiaggregante, fra le interazioni farmacologiche clinicamente più rilevanti ritroviamo senz’ombra di dubbio quelle che si instaurano con gli anticoagulanti orali. Altre interazioni possono instaurarsi anche con metotrexato, sulfamidici e ipoglicemizzanti orali.
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